Il BUDGET: come e perchè

Pubblicato il 30.03.2023 da Emanuele

Perchè tenere il budget?

Il budget è uno strumento fondamentale per la gestione delle proprie finanze, in quanto ci permette di impostare, monitorare ed aggiustare le nostre entrate e le nostre uscite, aiutandoci a disciplinarci nella gestione economica e ottenere i nostri obiettivi finanziari.

Senza fare budgeting rischiamo di andare alla cieca e non renderci conto di dove e come spendiamo i nostri soldi. I numeri invece ci danno la possibilità di vedere dove e come possiamo sistemare le nostre entrate e uscite in modo oggettivo e misurabile! Allo stesso tempo ci danno l’opportunità di cogliere i limiti e le falle della nostra gestione per poterci mettere mano, o semplicemente tarare le nostre uscite e adattarle a seconda delle nostre esigenze.

Grazie al budget, ad esempio, possiamo avere un’idea più chiara di quanti soldi spendiamo per la spesa, le bollette, le uscite al bar, lo sport… e di volta in volta vedere come aggiustare le uscite per dirottare più denaro per un corso formativo o un investimento, ad esempio.

Principi da tenere in considerazione

Il principio basilare del budget è sapere come spendere i soldi che riceviamo in entrata prima di spenderli. Per fare questo bisogna trovare un meccanismo che ci permetta di vedere quello che incassiamo e suddividerlo immediatamente nelle categorie di uscita che ci interessano.

Per quanto riguarda le categorie, sono adattabili a piacere a seconda delle esigenze di ognuno. In linea di massima vi proponiamo due modalità: una semplificata e una più complessa.

La suddivisione semplificata comprende tre categorie di spesa:

  1. Essenziale: tutto ciò che è indispensabile per vivere, quindi il cibo, l’affitto, un farmaco necessario, le bollette, le spese dell’auto, (le tasse), la carta igienica… e così via.
  2. Importante: sono delle spese che pur non essendo necessarie sono comunque importanti per noi. In questa categoria potrebbero rientrare le spese per una passione importante (es: lo sport o la musica), oppure per dei corsi di formazione.
  3. Secondario: sono tutte quelle spese “in più”, di cui potremmo farne a meno qualora fosse necessario tagliare delle spese. Potrebbe essere l’abbonamento a Netflix o Spotify, oppure la pizzata settimanale o il cellulare nuovo.

Questo modello chiarisce la priorità della gerarchia delle uscite. E ci aiuta a gestire le nostre spese con questa consapevolezza. Ovviamente nel caso in cui dovessimo fare dei tagli alle nostre spese, si dovrà dare la precedenza alla voce “Secondario”.

La suddivisione più complessa invece è meno gerarchica e più settoriale, infatti dividiamo le spese in voci come “Necessario”, “Formazione”, “Investimenti”, “Donazioni”, “Divertimento”, ecc.. La lista è completamente adattabile alle proprie esigenze. Sostanzialmente la voce “Necessario” equivale a quella “Essenziale” del modello semplificato, mentre il resto viene suddiviso per tipologia di spesa. Per i più nerd si possono creare anche sottocategorie di spesa, per un monitoraggio più accurato. Ad esempio sotto la categoria “Necessario” potremmo avere le sottocategorie “Spesa”, “Utenze”, “Mutuo”, ecc… o sotto la voce “Divertimento” potremmo avere “Uscite”, “Servizi streaming”, “Vacanza” ecc..

Entrambe le modalità sono personalizzabili aggiungendo o togliendo categorie di spesa, l’importante è avere un giusto quantitativo di categorie che non sia troppo alto (altrimenti diventa dispersivo) nè troppo basso (altrimenti non capiamo come aggiustare il budget). Allo stesso tempo deve esserci in qualche modo una gerarchia di importanza per priorizzare le uscite e sapere con quale precedenza ritoccare le uscite.

Come tenere il budget

Prima di passare agli strumenti che possiamo utilizzare per fare budgeting, vediamo come si può impostare la gestione delle uscite e come adattare il budget alle esigenze personali anche a seconda delle circostanze.

Sostanzialmente abbiamo due possibilità per dividere il budget: ragionare in termini assoluti (es: devo dedicare 700€ al mese per le spese essenziali, 100€ al mese per il divertimento e 50€ al mese per la formazione personale) oppure in termini percentuali (es: devo dedicare il 50% delle mie entrate per le spese essenziali, il 10% per gli investimenti, e così via). Oppure c’è una modalità ibrida: ovvero dare un valore fisso a quello che è essenziale (che sarà più o meno costante nel tempo) e distribuire il restante in percentuali.

Personalmente trovo che il modo migliore sia quello di ragionare per pecentuali, perchè mi aiuta a gestire le mie uscite a seconda delle mie entrate. Però anche l’ibrido mi sconfinfera! Il punto fondamentale resta comunque quello di conoscere come vogliamo suddividere le nostre uscite in maniera chiara e intenzionale.

Ora che abbiamo un’idea di come tenere il budget… come lo usiamo? Anzitutto ritengo che il periodo ideale di monitoraggio del budget sia il mese: avere una visione mensile delle proprie entrate e uscite è il lasso di tempo ideale per un budget domestico! Salvo situazioni straordinarie, il nostro monitoraggio sarà finalizzato a due obiettivi mensili da raggiungere:

  • avere un flusso di cassa positivo (o cashflow per gli anglofili), ovvero far sì che ogni mese le nostre entrate siano superiori alle nostre uscite.
  • stare dentro al budget che ci siamo prefissati per ogni categoria di spesa.

Se riusciamo a centrare con costanza questi due obiettivi mensili… siamo a cavallo ;)

E se i conti non tornano?

Se i conti non tornano dobbiamo metterci le mani. I problemi sono sempre una grande fonte di opportunità che dobbiamo imparare a sfruttare! Nella gestione finanziaria, tipicamente, se si cominciano a vedere i saldi in rosso può essere una grande opportunità per ottimizzare i costi personali, e i vantaggi di questo processo di ottimizzazione resteranno anche quando poi torneranno le vacche grasse!

Se la matematica non è un opinione, quando i conti non tornano abbiamo due vie: aumentare le entrate o tagliare i costi. In linea di principio, abbiamo meno controllo sulle nostre entrate (specialmente per chi non è dipendente) e un maggior controllo sulle nostre uscite. Quindi a mio modo di vedere la prima cosa da fare è tagliare le uscite, che è il modo più immediato e più sotto il nostro controllo per aggiustare il nostro cashflow (ovvero entrate meno uscite).

Per questo ci viene in aiuto la “gerarchizzazione” del budget, ovvero la priorità che abbiamo dato alle nostre uscite quando abbiamo impostato il nostro budget e le nostre categorie di spesa. Ognuno sa dove andare a toccare le proprie uscite a seconda delle proprie esigenze, ma il linea di massima le prime cose da togliere nel momento in cui dobbiamo tirare un po’ la cinghia sono lo svago e le donazioni/regali. Succesivamente andrei a ritoccare la formazione personale (ciascuno poi deve valutare su questa formazione è anche un investimento economico) ed eventualmente gli investimenti. In pratica il grande principio da tenere in considerazione è di pensarci un attimo prima di comprare qualcosa: è davvero essenziale? Questa cosa…mi serve davvero? Può essere utile far passare del tempo dal desiderio di qualcosa al suo acquisto effettivo, per capire se davvero vogliamo acquistarla o meno.

Una cosa importante però è imparare a ottimizzare la gestione del budget anche per le cose essenziali! Il rischio è che avendogli dato un aurea di “intoccabilità”, non ci pensiamo neanche… Eppure nella mia esperienza ci sono alcune uscite essenziali che possono ridurre notevolmente le nostre spese! Vediamo alcuni esempi concreti e comuni che ci possono aiutare a porre più attenzione alle nostre spese e quindi risparmiare di più:

  • ottimizzazione dei trasporti e della logistica: sarà che sono cresciuto in campagna e l’automobile era davvero necessaria per qualsiasi spostamento, ma solitamente ci sono grandi margini di abbattimento dei costi se evitiamo giri “a vuoto” e facciamo combaciare i vari impegni ottimizzando la logistica famigliare (es: faccio la spesa quando porto i bimbi a scuola, vado in palestra tornando dal lavoro, ecc..)
  • classici delle spese domestiche: fare attenzione agli sprechi legati al riscaldamento o alla corrente, e sfruttare le scontistiche per accumulare prodotti alimentari a lunga conservazione a prezzi più bassi
  • valorizzare le attività di svago gratuite o comunque più economiche: ci si può divertire veramente con poco! Pensa a come ti intrattieni.. un’escursione, una partita a calcetto, un gioco in scatola possono essere più divertenti di un’uscita a Gardaland.. e pure più economici!
  • fai attenzione agli sprechi dei tuoi abbonamenti, in particolare quando sono previsti rinnovi automatici: l’abbonamento a Netflix e Spotify, o della palestra o di quella rivista che leggi tre volte l’anno… lo stai veramente sfruttando? O ti sei addirittura dimenticato di avercelo quell’abbonamento da cui scatta il rinnovo auomatico mensile?
  • dove possibile, cerca di acquistare prodotti usati e di sfruttare lo sharing di alcuni servizi (ad esempio il trasporto, lo streaming musicale o l’utilizzo occasionale di beni come un impastatrice o un saldatore)
  • organizzati per consumare la maggior parte dei tuoi pasti mangiando a casa, cercando di cenare fuori solo nelle occasioni

Strumenti utili

Dopo esserci addentrati per svariate righe sulla questione del budget, veniamo a quali strumenti concreti possiamo utilizzare per gestirlo.

Una possibilità è la cara vecchia carta. La carta ha il vantaggio di non avere problemi tencici, allo stesso tempo ci richiederà più tempo sia perchè dovremo segnarci a mano le nostre entrate/uscite, sia perchè dovremo farci i conti con la calcolatrice alla mano. Inoltre non ci da la possibilità di sfruttare l’immediatezza visiva di un bel grafichino.

La mia soluzione preferita invece è un foglio di calcolo Excel, perchè mi permette di avere il controllo come voglio io anche dell’impostazione del file, personalizzandolo a piacere. Online si possono trovare anche diverse soluzioni già pronte, anche scaricabili gratuitamente (a breve metterò a disposizione anche il mio file a titolo di esempio). Il grosso vantaggio dei fogli di calcolo è che si possono automatizzare i conti come vogliamo noi, aiutandoci anche con grafici e funzioni che possono aiutare a “visualizzare” i limiti della nostra gestione finanziaria. Il contro è che per personalizzarlo ci si può perdere del tempo, e che l’interfaccia a molti può risultare troppo… fredda e numerica ?

Un altra soluzione è l’utilizzo di app e software per il monitoraggio della propria gestione finanziaria domestica. Se ne trovano a decine, anche gratuiti, sia per mobile che per desktop. Basta una semplice ricerca (alcuni esempi: Monefy o Money Manager per mobile, e Gnucash o iPase per desktop - anche se hanno un interfaccia piuttosto vintage). Queste app sono probabilmente la soluzione più semplice, comoda e immediata per la maggior parte dei lettori. Fondamentalmente sono una versione un po’ più carina e strutturata dei fogli di calcolo, ma meno personalizzabili.

Una cosa sola è importante quando si deve scegliere uno strumento: non studiatevi lo strumento perfetto. Piuttosto di perdersi nella ricerca dell’app perfetta, meglio fare con uno strumento scadente. Non cercare la soluzione perfetta, ma inizia a fare il primo passo per prendere in mano il controllo consapevole delle tue finanze.

Just do it.